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DOPPIAGGIO E SPEAKERAGGIO PUBBLICITARIO: LA CHIAREZZA È (QUASI)... TUTTO
“Bisogna convincere chi guarda a visitare il paese che si narra nel video”.
Bene. E poi?
Poi niente, il video non c’è!
E neanche il copione.
Ho recuperato questa “consegna” dopo averla congelata per un po’, ripescandola da un noto portale che raggruppa speaker pubblicitari e doppiatori al servizio del cliente. Un portale che consente a noi di aggiungere lavoro al lavoro che già si possiede, e al cliente di trovare la voce giusta. Operazione possibile, quindi, tramite il rapporto di ricerca. Il problema è che spesso il cliente - bontà sua - ignora quei processi che conducono al risultato finale. Processi fondamentali per i quali non è stato istruito, primo tra questi la formulazione della richiesta.
DOMANDA DIRETTA
Questo non è un tentativo di rimprovero al cliente, sia messo per iscritto!
Si tratta piuttosto di un riscontro statistico verificato negli anni e supportato dallo scambio solidale tra colleghi.
Dire “bisogna convincere chi guarda a visitare il paese che si narra nel video” equivale a non aver detto niente. Certo la nostra esperienza ci consente di leggere tra le righe, di immaginare un sottotesto alla richiesta e raggiungere comunque il risultato. Resta il fatto che troppe volte sembra mancare quella chiarezza che consente allo speaker di concretizzare velocemente il lavoro.
Per carità, ripeto: il cliente non è responsabile di un’istruzione che nessuno gli ha dato.
SOTTOTESTO IMMAGINARIO
Dunque un doppiatore esperto sa che sotto la richiesta si nasconde la parola “convincere”, relativamente all’esempio in oggetto. In termini di speakeraggio e doppiaggio, “convincere” significa usare un tono persuasivo e accogliente, senza eccedere su bassi e alti. Resta un’interpretazione alla richiesta, e non è detto che sia quella giusta. Il rischio è che dopo la prima incisione ci si troverà costretti a farne un’altra fin quando cliente e doppiatore trovino - finalmente - un punto d’incontro.
Il problema, dicevo, è che il cliente fa - giustamente - il cliente. E se non è istruito ignora ciò di cui avrebbe bisogno lo speaker: indicazioni chiare. In caso contrario si rischia solo di perdere… tempo!
COSA FARE?
Non c’è altro modo: la soluzione è la chiarezza. Ai miei clienti chiedo chiarezza, suggerisco di tirare fuori tutto quello che passa per la testa. Suggerisco allora di inoltrare esempi: immagini, video con voice over originale (se in lingua straniera), voci che fungano da esempio. Tutto questo può tornare utile se non si riesce a trasmettere a parole il contenuto del messaggio. Ma se il cliente è chiaro con la domanda, la risposta dello speaker sarà sicuramente corrispondente. Perciò basterebbe svuotare l’intero sacco senza timore di essere fraintesi o di esagerare. Anche se uno speaker con esperienza riuscirà persino a infilare la chiave in una porta senza serratura.